Giovedì 10 maggio gli alunni delle classi 1A, 2E e VE del Liceo “R. Cartesio” e le delle classi 2A, 4A e 4B dell’ITIS “G.Boole” al Teatro Caesar di San Vito Romano hanno ascoltato il racconto di Sami Modiano, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschiwtz-Birkenau durante la seconda guerra mondiale.
Samuel Modiano è uno degli ultimi testimoni ancora in vita dell’olocausto. Nato a Rodi nel 1930 venne deportato insieme al padre, Giacobbe e alla sorella Lucia ad Auschiwtz nell’agosto del 1944 e rimase nel campo fino al gennaio 1945, quando i russi lo liberarono. Era giunto lì insieme a tutta la comunità ebraica di Rodi, circa 2000 persone. Solo lui è sopravvissuto della sua famiglia e ha impiegato decenni per sanare le ferite e ricomporre i pezzi della sua vita.
I ragazzi hanno ascoltato con silenzio le sue parole lucide e impietose. Sono tornati con lui nella splendida isola di Rodi, dentro la sua famiglia e i suoi affetti prima della guerra mondiale. Hanno percorso con lui la strada che lo conduceva a scuola, fino a quando venne espulso nel ’38 a causa delle leggi razziali. Lo hanno seguito sotto il sole nella caserma tedesca, nella nave che trasportava bestiame e nei treni merci fino ad Auschiwtz. Lo hanno visto nelle file dei condannati ai lavori forzati, mentre molti dei suoi concittadini si avviavano alle camere a gas. Lo hanno sentito salutare il padre mentre andava a morire e lo hanno accompagnato nella marcia della morte a -27 gradi gli ultimi giorni di gennaio nella fredda Polonia del 1945, quando tra i cadaveri si è trascinato fino ad una baracca dove è stato soccorso da un medico russo.
Ai ragazzi Sami Modiano ha rivelato che è vissuto tanti anni nell’angoscia e nella disperazione con il rimorso di essersi salvato e con una domanda che per molti anni è stata senza risposta: “perché io?”
Eppure ha dichiarato che da qualche tempo è finalmente un uomo felice perchè ha trovato nelle giovani generazioni la sua speranza di vita. “Per questo sono vissuto. Ora lo so. Per raccontare a voi quello che è stato. Perché quando io non potrò farlo più, sarete voi a parlare per me.”
Questo è quanto Sami Modiano ha chiesto ai nostri alunni: raccontare per non dimenticare perché chi dimentica è destinato a fare sempre gli stessi errori.
Favali Nadia