L’integrazione degli alunni con handicap rappresenta un compito essenziale del nostro sistema scolastico, in quanto concretizzazione reale di un limpido valore sociale condiviso e applicazione di una precisa norma costituzionale in ordine al fondamentale principio di uguaglianza (art. 3). Non è peraltro un compito esclusivo della scuola, poiché al diritto allo studio (art. 34) che questa deve assicurare per tutti, si affiancano – nella tematica dell’integrazione – quello del diritto alla salute (art. 32), all’assistenza ed all’avviamento professionale (art. 38), all’educazione (artt. 30 e 38).
L’integrazione dell’alunno disabile avviene dunque necessariamente attraverso l’integrazione di tutti i servizi preposti a ciò ((cfr. L. 104/92), con una complessità e una articolazione che esigono un’attenta considerazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. In un periodo di riduzione delle risorse disponibili – come è quello attuale – la conoscenza di tutte le tematiche connesse all’integrazione dei servizi e lo sviluppo di procedure facilitanti rappresentano una modalità imprescindibile di lavoro. Ciò è tanto più importante quanto più l’attenzione scientifica e la cura sociale riescono ad aumentare la sensibilità nei confronti del disturbo e della disabilità ma proprio per questo anche ampliano e dilatano l’insieme dei soggetti in età formativa che sono riconosciuti bisognosi di particolari interventi.
Favali Nadia